I miei allievi che non capivano l’arte astratta del Novecento mi dicevano che un dipinto di un fiore era bello perché rappresentava un fiore bello. Di un quadro astratto che non rappresentava nulla non sapevano che dire. Al che io chiedevo loro: a sua volta per essere bello, un fiore che cosa deve rappresentare? A quel punto negli occhi di qualcuno si accendeva una luce e guardando e riguardando e facendo il “Paragone” (la Rivista del Novecento fondata da Roberto Longhi) fra diversi dipinti si educavano a distinguere e apprezzare il bello in sé: fino al momento in cui coglievano la bellezza di forme astratte, di materie, colori, luci anche in un quadro figurativo dimenticando cosa rappresentasse. Lo stesso è per la fotografia, (salvo quella semplicemente documentaria): in questo caso è l’immagine fotografica in sé che dobbiamo guardare e non cosa rappresenta e godere delle sue qualità formali e delle metafore concettuali che suggerisce, quando ne sia portatrice. Un mio pensiero commosso e un grato ricordo adolescenziale va a chi, come storici dell’arte ed artisti, mi ha insegnato a godere della “Vita delle forme” (Henri Focillon) in ogni sua manifestazione: come Burri, che ci mostra quanto l’arte stia negli occhi di chi sa trovare e trasmettere la bellezza in qualunque oggetto, sacchi, plastiche, lamiere arrugginite. Così la lezione si rinnova con le opere di Rothko, Klee, Miró, Man Ray, Nino Migliori, Mimmo Rotella, Luigi Veronesi.. e di alcuni di questi ho avuto il privilegio di una conoscenza personale. Corrado Fanti
Nato nel 1947 a Bologna dove tuttora risiede, Corrado Fanti è autore e studioso della fotografia come espressione artistica, linguaggio e comunicazione, ambito in cui è stato relatore e docente in convegni e corsi anche universitari – come professore a contratto – coniugando questa attività con l’insegnamento della filosofia di cui è stato titolare di cattedra. Ha operato prevalentemente nel campo dei Beni Culturali, dell’Architettura e del Paesaggio (nell’accezione più ampia del termine), per la committenza di Istituzioni, Enti Pubblici ed Editori. Ha prodotto più di un centinaio fra saggi e volumi fotografici, e realizzato altrettante esposizioni tra personali e collettive, ottenendo riconoscimenti a livello europeo. È citato, fra l’altro, nella Storia d’Italia Annali 20. L’immagine Fotografica 1945-2000, Einaudi.